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Il segmento testuale Pietro II è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 19Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 594

Brano: [...]olta nelle officine e nei depositi dell' azienda tranviaria.

Liberato il 2.9.1943, fu poi attivo nella Resistenza romana.

Pietroni, Manlio

N. ad Ancona il 17.7.1916; stagnino. Membro di un’organizzazione co

munista clandestina, scoperta a Roma nel settembre 1939, venne arrestato e deferito al Tribunale speciale che, nel gennaio 1940, lo condannò a 9 anni di reclusione per propaganda svolta nelle fabbriche e nei depositi tranviari.

Pietro II

N. in Jugoslavia nel 1923, m. negli Stati Uniti nel novembre 1970; re di Jugoslavia.

Nel 1934, dopo la morte del padre Alessandro I Karagiorgjevic assassinato a Marsiglia dagli ustascia, fu designato ad assumere, undicenne, la corona di Jugoslavia (v.) sotto la tutela di un Consiglio di reggenza.

Il 25.3.1941, dopo il putsch realizzato dai militari contro il principe reggente Paolo e il governo Zvetkovic (che il 25 marzo avevano stipulato un patto di alleanza con la Germania nazista), a 18 anni dovette assumere il potere: esiliato il principe Paolo, dimesso lo Zvetkovic e sconfessata[...]

[...]lio di reggenza.

Il 25.3.1941, dopo il putsch realizzato dai militari contro il principe reggente Paolo e il governo Zvetkovic (che il 25 marzo avevano stipulato un patto di alleanza con la Germania nazista), a 18 anni dovette assumere il potere: esiliato il principe Paolo, dimesso lo Zvetkovic e sconfessata la loro politica (che aveva suscitato tra i fascisti italiani grandi speranze, dato il fallimentare andamento della campagna di Grecia), Pietro II incaricò il generale Dusan Simovic di formare un nuovo governo e dichiarò la Jugoslavia neutrale.

Il giorno seguente Hitler, inferocito da quella che considerava una ribellione, ordinò al suo stato maggiore di « annientare la Jugoslavia militarmente e come Stato ». In 20 giorni l'esercito jugoslavo, del tutto impreparato e debolmente guidato, fu costretto alla resa incondizionata. Le successive vicende misero però in evidenza che in Jugoslavia era già stata preventivata la guerriglia: molti dei militari sbandati portarono seco l'armamento leggero e occultarono altro materiale bellico che v[...]

[...] « annientare la Jugoslavia militarmente e come Stato ». In 20 giorni l'esercito jugoslavo, del tutto impreparato e debolmente guidato, fu costretto alla resa incondizionata. Le successive vicende misero però in evidenza che in Jugoslavia era già stata preventivata la guerriglia: molti dei militari sbandati portarono seco l'armamento leggero e occultarono altro materiale bellico che venne poi utilizzato nella successiva Guerra di liberazione.

Pietro II riparò in Grecia, da lì al Cairo e infine a Londra, dove formò un governo in esilio che, in un primo tempo, venne riconosciuto dalla Intera nazione. Per condurre la lotta contro i tedeschi, questo governo si appoggiò al colonnello Draza Mihajlovic (v.) ma alla fine del 1943, in seguito alle pressioni degli stessi inglesi, fu costretto a sconfessarlo e a riconoscere come forze della Resistenza quelle guidate da TJto.

Nel novembre 1945, quando in seguito a referendum la Jugoslavia fu proclamata repubblica, a Pie

594



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 197

Brano: [...]lare nati in Jugoslavia dalla Resistenza. Le difficoltà da superare erano forti, anche perché gli americani continuavano a dare tutta la loro fiducia a Mihajlovic (tanto che nell'agosto 1944 una Missione militare americana ancora gli rendeva una significativa visita politica, seguita un mese dopo da nuovi rifornimenti d’armi).

Nel maggio 1944, seguendo il suggerimento dei suoi alleati occidentali e per non essere compietamente tagliato fuori, Pietro II incaricò I. Subasic, notoriamente favorevole alla collaborazione con il Fronte di liberazione nazionale, di formare un nuovo governo in esilio.

Questo governo prese contatto con il Comitato di liberazione e il 16.

6.1944, in una riunione svoltasi nell’isola di Lissa, a titolo di intesa provvisoria fu stabilito che per la durata della guerra il problema istituzionale non sarebbe stato affrontato e che la futura decisione sarebbe stata demandata a una libera consultazione popolare.

Fu così possibile costituire un governo provvisorio presieduto da Subasic e nel quale entrarono anche

[...]

[...]tato di liberazione e il 16.

6.1944, in una riunione svoltasi nell’isola di Lissa, a titolo di intesa provvisoria fu stabilito che per la durata della guerra il problema istituzionale non sarebbe stato affrontato e che la futura decisione sarebbe stata demandata a una libera consultazione popolare.

Fu così possibile costituire un governo provvisorio presieduto da Subasic e nel quale entrarono anche

2 membri del Fronte popolare. Senonché Pietro II si rifiutò di riconoscere l’accordo. Il 12.8.1944 Tito e Winston Churchill si incontrarono a Napoli. Il premier inglese giocò inutilmente tutte le sue carte per imporre il ritorno della monarchia in Jugoslavia a fine guerra (un’analoga imposizione porterà, qualche mese dopo, la Resistenza greca al conflitto diretto con gli Alleati).

Il 7.3.1945, sotto la presidenza di Tito, fu costituito in Jugoslavia un nuovo governo, composto dai membri dell’A.V.N.Ó.J. e da quei deputati dell’Assemblea prebellica che non si erano compromessi con gli invasori. Entrarono a far parte di questo governo lo st[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 721

Brano: [...] quello stesso anno, Ante Pavelic fondò il partito nazionalista croato di estrema destra detto degli Usta

Ante Pavelic a colloquio con Mussolini (1941)

scia con un programma di azioni terroristiche e di conquista violenta del potere, incoraggiato e sostenuto dai fascisti italiani e tedeschi, interessati a indebolire la Jugoslavia aderente alla Piccola Intesa.

Nèl 1934 terroristi ustascia uccisero a Marsiglia re Alessandro; salì al trono Pietro II (reggente il principe Paolo). Nel 1935 divenne primo ministro jugoslavo M. Stojadinovic, filofascista e filotedesco, e con l'approssimarsi della seconda guerra mondiale la borghesia serba cercò una composizione del conflitto con i croati. Nell’agosto 1939, caduto Stojadinovic, il nuovo presidente del consiglio Zvetkovic accolse nel governo 5 ministri croati e firmò con Vladimir Macek — succeduto a Radic alla testa del Partito dei contadini croati — un accordo che prevedeva la concessione alla Croazia di una parvenza di autonomia e. la costituzione, a Zagabria, di una Dieta, per altro con scar[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 663

Brano: [...]er, « una revisione a un tipo di processo rivoluzionario già visto in precedenza nella storia russa ». Insomma, il ruolo svolto dal

lo stato nel dare il via alla “rivoluzione dall’alto” voluta da Stalin, il suo parallelo tradursi in una struttura potente, centralizzata, burocratica e militarindustrializzata, trovava una sua legittimità nella cultura politica del

lo zarismo e ricordava sotto numerosi profili le “riforme dall'alto” volute da Pietro II Grande.

In tal modo, inserendosi in una tradizionale e fortunata tendenza della storiografia mirante a cogliere i processi e i condizionamenti di un lungo periodo su un breve arco storico, numerosi studiosi hanno interpretato il periodo politico dominato da Stalin come un ritorno e una rivincita dei tratti più specifici del la Russia zarista. Il filosofo cristiano Nikolaj Berdjaev, ad esempio, aveva osservato come la comparsa negli anni Trenta di incitazioni al “patriottismo socialista” altro non fosse che un'espressione in cui si tradiva la progressiva “nazionalizzazione” del messaggio un[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 196

Brano: [...]ina, il Montenegro e la Macedonia furono chiamati a costituire la nuova Federazione jugoslava, con i Comitati popolari di liberazione come unici organi investiti di potere locale. L’A.V.N.O.J. si trasformò in supremo organo legislativo ed esecutivo; si diede una presidenza con a capo I. Ribar; costituì il Comitato di liberazione della Jugoslavia, con funzioni di governo provvisorio, e ne designò presidente Tito; decise di interdire il ritorno di Pietro II e di non riconoscere alcuna autorità al governo emigrato a Londra. Il Comitato di liberazione della Jugoslavia venne poco dopo riconosciuto dall’Unione Sovietica e dagli Alleati occidentali.

L’aiuto sovietico

Tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944 i partigiani respinsero con duri combattimenti la sesta offensiva nemica. Nel febbraio 1944 giunse nel territorio liberato una Missione militare sovietica che organizzò il rifornimento di armi e di ogni altro materiale necessario alla ulteriore condotta della guerra.

Nonostante che all’inizio del 1944 la linea del fronte fosse ancora a 1.[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 194

Brano: [...]assemblee, comizi e manifestazioni di strada nelle quali si chiedeva l'uscita dal Patto Tripartito con la parola d’ordine: « Meglio la guerra del Patto »; si rivendicava il rafforzamento della difesa nazionale e l’allacciamento di relazioni amichevoli con l’U.R.S.S.

Il 27.3.1941, sotto la spinta di questo movimento di massa, un gruppo di ufficiali rovesciò il governo, sciolse il consiglio di reggenza, cacciò il reggente Paolo e mise sul trono Pietro II, dichiarandolo maggiorenne a 18 anni. Insediato un nuovo governo composto da tutti i partiti borghesi e presieduto dal generale Dusan Simovic (n. 1880), il 28 marzo questi pubblicò una dichiarazione che esprimeva il desiderio di neutralità della Jugoslavia. Questa improvvisa ribellione, non prevista dai nazisti, sconvolse momentaneamente i piani di Hitler proprio nel momento in cui stava per aggredire l’U.R.S.S. Inferocito da quella che considerava l’intollerabile insubordinazione di un suo vassallo, Hitler rinviò di 5 settimane l’operazione Barbarossa (v.) contro l’Unione Sovietica per aggre[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 295

Brano: [...] ».

1.3: Il duce si reca in Albania per ispezionare le truppe. Vi resterà fino al 20 marzo.

9.3: Sul fronte grecoalbanese, Mussolini ordina un attacco improvviso, ma i greci resistono tenacemente:

5 giorni di sanguinosi e inutili combattimenti.

15.3: Sull'altopiano di Cheren riprende la battaglia che si concluderà il 20.3 con la ritirata italiana (20.000 caduti su 35.000 combattenti).

27.3: Colpo di stato in Jugoslavia, a opera di Pietro II, il quale firma un patto di non aggressione con i’U.R.S.S..

2730.3: Negli scontri navali di Gaudo e Capo Matapan la flotta italiana subisce duri colpi.

I.4: In Africa orientale gli inglesi occupano Asmara. In Africa settentrionale Rommel, di propria iniziativa, attacca improvvisamente le armate britanniche,

4.4: Truppe tedesche invadono la Jugoslavia. Rommel riconquista Bengasi.

6.4: Truppe sudafricane occupano Addis Abeba, evacuata 3 giorni prima dagli italiani.

II.4: L’esercito jugoslavo si dissolve. Truppe italiane entrano senza colpo ferire a Lubiana.

13.4: Mentre i tede[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Pietro II, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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